Arrivato in Corso Europa in perfetto orario, dopo aver fatto i complimenti alla cucina del ristorante dove ha pranzato, è sceso in campo per il clinic che ha visto alternarsi sui campi del club 32 ragazzi divisi in quattro sessioni.
Richiami, indicazioni, aneddoti, nulla è mancato in un pomeriggio di lavoro dove il coach non si è affatto risparmiato, guardando e consigliando anche i due astri nascenti del tennis comasco, l’under 18 Federico Arnaboldi (campione nel 2016 all’Avvenire) e l’under 16 Lorenzo Rottoli.
Bollettieri ha parlato ai ragazzi, ai tecnici, ma anche ai genitori: “Non chiedete mai a vostro figlio se ha vinto – ha detto il coach – Chiedete piuttosto se ha dato il massimo e se ha provato a migliorarsi”. E ancora: “Ragazzi, se non migliorate oggi lo farete domani, anche sbagliando, tutti sbagliano”.
Bollettieri, che nella sua carriera ha allenato 12 giocatori che sono poi diventati numero 1 al mondo tra cui Andre Agassi, ha poi ricordato episodi della propria vita (“Volevo fare il pilota, non passai il test, allora decisi di fare il paracadutista”) anche tennistica: “Allenavo un ragazzino. Aveva appena ottenuto una bella sponsorizzazione con un noto marchio. Scese in campo sentendosi bello e prese 6-0 6-2. Lo trovai a spaccare racchette in un bosco accanto al campo. Gli chiesi cosa faceva: mi rispose che non ce la poteva fare. Mi arrabbiai tantissimo. Non esiste questa frase. Quel ragazzino è diventato Agassi”.
La giornata si è conclusa con la firma degli autografi, le foto di rito, e un ulteriore messaggio ai ragazzi: “In campo non vergognatevi di avere paura e di essere nervosi. E’ comune a tutti. Mettete la palla in mezzo, muovete i piedi e ditevi che dovete superare il momento. Non tiratevi mai indietro e ce la farete”.