Gran parte dei meriti vanno all’avversario, che ha giocato – come già nelle precedenti partite – ad un livello molto alto. Eppure almeno nel primo parziale c’è stato più equilibrio di quanto si possa pensare, con due ace a salvare il croato nel momento in cui Arnaboldi, sotto di un break, cercava di rientrare.
Senza storia la partita successiva, dove il canturino – ieri reduce da quasi tre ore di battaglia – ha mollato la presa. Quello di Maia è stato l’ultimo torneo dell’anno per il canturino, che aveva chiuso il 2019 oltre la 300esima posizione e che terminerà il 2020 intorno alla 270esima piazza, numero 20 d’Italia.
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