Poi però leggiamo i circoli aderenti del “Nord Italia” e viene anche un po’ il dubbio su cosa sia veramente il Nord Italia: perché a parte Milano, Torino, e un paio di eccezioni, non compaiono altri club. Né della nostra provincia, ma nemmeno di Bergamo, Varese, del Veneto, di Genova e della Liguria… di Bologna!!!
Poco male, pensiamo, non avranno aderito all’iniziativa. No, semplicemente in pochissimi sapevano qualcosa (almeno in Lombardia) e la gran parte l’hanno invece letta su Facebook questa mattina, dovendo poi anche dare spiegazioni ai soci sul perché il Tennis Club “tal dei tali” non si era schierato per il bene del movimento contro i Dpcm: la risposta è semplice, perché probabilmente non lo sapeva.
Non entriamo nel merito del ricorso al Tribunale Amministrativo e delle sue possibilità di successo. Anzi, da appassionati speriamo che questo possa essere accolto permettendo alle palline di tornare a saltare per il campo. Perché una vittoria, questo sì, sarebbe per tutti… Da un punto di vista politico però l’immagine che ne esce è ammaccata: “noi da una parte, tutti voi dall’altra”, è il messaggio che leggiamo (almeno noi). Poteva essere una grossa occasione – e una grande idea – per lanciare un segnale di unità granitico, si è trasformata in uno smash in rete. E questo indipendentemente dal ricorso.
“Per farlo – si conclude il comunicato dei (pochi) circoli del Nord Italia, anzi di Milano e Torino – noi, promotori per vocazione dello sport individuale per eccellenza, abbiamo deciso che questa partita la giochiamo di squadra. Tutti insieme. Distanti sì, ma uniti”. Ecco, magari proprio di squadra no…
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