Beffa cinese per Arnaboldi piegato da Lu e dagli “aiutini”. Ma arriva la finale in doppio

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Spiace scriverlo, perché il tennis non è il calcio. Ma oggi al Challenger di Suzhou, in Cina, gli arbitri ci hanno messo una mano. O, meglio, un occhio. Benevolo nei confronti del giocatore di Cina Taipei Yen-Hsun Lu, molto meno nei confronti di Andrea Arnaboldi.

Il match è stato così vinto, in tre set, dalla testa di serie numero 1 ed ex 33 al mondo. C’è un però, tuttavia. Perché la partita è stata a lungo tenuta in mano da Andrea che dopo avervinto il primo set al tie break, per tre occasioni consecutive – in apertura di secondo parziale e con l’asiatico al servizio – si è trovato sullo 0-30.

In doppio al tappeto è finito il tandem di Cina Taipei Ti Chen-Chu Huan Yi. Il punteggio – che è valso la finale – è stato di 2-6 6-4 10-6. Gli avversari per il titolo saranno i russi Mikhail Elgine-Alexander Kudryavtsev

Ma è stato proprio in questo caso che le linee del campo di Arnaboldi si solo magicamente “allargate”, facendo vedere dentro anche palle che sembravano fuori. Insomma, alla fine Yen-Hsun Lu è rimasto aggrappato in qualche modo alla partita portando a casa il secondo set per 6-4 (dopo che il canturino aveva recuperato da 4-1 a 4-4).

Terzo set all’apparenza senza storia, con l’asiatico avanti ancora 4-0. Ma un coriaceo Arnaboldi strappava due volte di fila il servizio all’avversario per il 4-3 prima di subire il break con una nuova palla dubbia che lanciava Lu sul 6-3.

Tanta rabbia dunque per una partita in cui, a dimostrazione dell’equilibrio, i punti totali sono stati 105-102 per l’asiatico. Una bella consolazione è però giunta poco dopo quando Andrea, dopo le 2 ore e 12 di gara di singolare, è tornato in campo in doppio.

L’epilogo questa volta è stato a suo favore, con la vittoria in rimonta (in coppia con il francese Jonathan Eysseric) contro il tandem di Cina Taipei Ti Chen-Chu Huan Yi. Il punteggio – che è valso la finale del torneo che si giocherà domani – è stato di 2-6 6-4 10-6. Gli avversari per il titolo saranno i russi Mikhail Elgine Alexander Kudryavtsev.

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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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