Il nostro pensiero di queste feste va a lei, Francesca Rumi, Under 16 di Gravedona. Perché speriamo davvero che l’anno nuovo possa essere quello della svolta.
Non da un punto di vista tennistico, perché in questo caso la svolta (verso l’alto) la nostra giocatrice l’aveva già imboccata. La svolta di cui parliamo è quella che allontana dagli infortuni.
Facciamo passi indietro, risalendo all’aprile 2015. Francesca Rumi gioca e vince il torneo internazionale di Budapest portando in alto i colori dell’Italia. Infila otto vittorie consecutive, ma proprio in quella occasione inizia a sentire un dolore al polso.
Oggi, a 20 mesi da quell’avvisaglia, di acqua sotto il ponte ne è passata tanta. Un fiume di sfortune fatto di due interventi chirurgici (l’ultimo a metà settembre del 2016) e di un lungo percorso di riabilitazione.
“Come sto? Diciamo che va meglio – ci ha detto Francesca – Sto facendo fisioterapia tutti i giorni. Le sensazioni sono buone, il polso lo sento bene”.
Speriamo sia davvero la volta buona, aggiungiamo noi, e che presto il nome della Rumi possa tornare a comparire in un tabellone tennistico. Vittoria o sconfitta a quel punto ci interesserebbe poco. Il nostro più caloroso augurio di buone feste e buon anno va a lei.
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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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