La storia in breve
Il Kinesio-taping (o K-taping) nasce all’inizio degli anni ’70 dal chiropratico giapponese Kenzo Kase. Il terapista orientale ha elaborato questo sistema di bendaggio elastico in risposta ai limiti evidenziati dal bendaggio rigido. Da allora i nastri di K-taping si sono evoluti e hanno subìto procedimenti migliorativi eccezionali, dalla qualità del cotone ai collanti utilizzati nel produrli. In italia si sono diffusi a partire dal 1999 grazie al fisioterapista australiano David Blow.
Di cosa si tratta
Il K-taping è un nastro formato da uno strato di cotone, di spessore millimetrico ed elastico in una sola direzione (quella longitudinale), e da uno strato di un particolare adesivo privo di lattice. Le caratteristiche specifiche in termini di elasticità, densità, tensione, ritorno elastico, peso e trama del nastro di cotone ne determinano la struttura del tessuto che deve avvicinarsi quella del tessuto cutaneo umano. Pertanto vengono utilizzati dei nastri con caratteristiche differenti a seconda delle parti del corpo su cui viene applicato e a seconda dell’utilizzo terapeutico desiderato (ad esempio per le applicazioni sul viso si utilizza un nastro che si differenzia dagli altri sia per struttura che per collante).
I colori
Il Kinesio-taping viene proposto in diversi colori perché, secondo la cromoterapia e la tradizione giapponese, ogni colore emette delle vibrazioni che influenzano il campo elettromagnetico degli organi umani. Attraverso dei test chinesiologici eseguiti in cieco (ovvero il paziente mentre esegue il test non conosce il colore del nastro) si sceglie il colore che dà il risultato migliore al test. Da sottolineare che nessun K-taping contiene principi attivi o farmaci di nessun genere. Il beneficio dell’utilizzo del K-taping lo si ottiene solo attraverso la sua corretta applicazione.
A cosa serve
Il motto è che il bendaggio continua ed amplifica il lavoro del fisioterapista 24 ore su 24. Cioè il bendaggio kinesiologico NON sostituisce il trattamento fisioterapico ma ne MIGLIORA gli effetti e la durata. Il campo di applicazione è davvero ampio infatti è indicato per:
- Problemi muscolari
- Instabilità articolare
- Problemi linfatici ed ematomi
- Problemi distorsivi
- Tendiniti e tendinosi
- Trattamento delle cicatrici
- Problemi a carico dell’articolazione temporo mandibolare
- Deficit deglutitori
- Emicrania
- Disturbi dell’apparato urinario e intestinale
- In gravidanza
- Può aiutare a migliorare la postura.
Le principali tecniche di applicazione
Per applicare correttamente il nastro adesivo bisogna assicurarsi che la cute sia priva di peli e che sia il più detersa possibile. Infatti, se presenti, è necessario radere i peli e passare sulla pelle un prodotto dermo purificante prima di applicare il bendaggio in modo che possa aderire perfettamente alla cute per poter esprimere al meglio la sua funzione, per rimanere applicato per diversi giorni e per resistere all’acqua. Le tecniche base di applicazione sono:
- Tecnica muscolare: tende a normalizzare il tono del muscolo ed è indicata sia in caso di ipertono che di ipotono muscolare. Il nastro si applica senza alcuna tensione e con il muscolo in massimo allungamento. Il cerotto tende a formare delle pieghe cutanee (effetto fisarmonica)
- Tecnica correttiva: si utilizza per modificare le linee di forza di muscoli e/o tendini. La tensione del tessuto si aggira tra l’80 ed il 100%.
- Tecnica fasciale: modifica e sposta la fascia che avvolge i muscoli. La tensione è circa il 50%.
- Tecnica linfatica: facilita il drenaggio di edemi e ematomi. La tensione è del 10%
- Tecnica space: tende a formare dello spazio tra gli strati anatomici più superficiali aumentando il microcircolo locale. La tensione varia tra il 50 e l’80%
- Tecnica oro-buccale: si utilizza nelle disfunzione dell’ATM e deglutitorie.
Sitografia
www.tapingelastico.com; www.kinesioitalia.com; www.arredaconilcolore.com; k taping academy