Eravamo abituati a “morie” di azzurri fin dai primi turni: oggi, a Villa Olmo, gli italiani hanno dettato legge in barba alle classifiche e alle teste di serie. Dove tutto questo possa portare non lo sappiamo, in fondo si è giocato solo un match, ma le cose viste sono state davvero confortanti per tutto il movimento.
Partiamo dai numeri: sono ben sei gli italiani al secondo turno, e di questi almeno cinque hanno vinto contro pronostico. Come Filippo Baldi, che ha lottato come un leone contro Thiago Monteiro, testa di serie numero 4 e 74 al mondo nel 2017. Il brasiliano – solo qualche settimana fa nei quarti all’Atp 500 di Amburgo – alla fine si è arreso per 6-3 2-6 6-4.
Oppure come Salvatore Caruso che in serata (nella giornata che ha sancito anche l’eliminazione del campione uscente Pedro Sousa) ha piegato per 7-5 3-6 6-3 un giocatore come Gastao Elias, portoghese che nel 2016 fu 54 dell’Atp, tennista non regala mai nulla agli avversari. Anche Elias era testa di serie, come pure Stephane Robert (Francia) e Rogerio Dutra Silva (Brasile) battuti facilmente da Lorenzo Giustino e Matteo Donati.
Domani si riparte proprio con un derby azzurro, alle 10.30, tra Baldi e Gian Marco Moroni. Peccato che uno dei due debba uscire, ma di sicuro l’azzurro che avanzerà avrà buone possibilità di puntare alla semifinale. Torna in campo anche Martin Klizan, sempre più favorito di questo torneo, contro il connazionale Andrej Martin.
Spazio poi a Giustino con Viktor Galovic e a Caruso con il fratellino di Guillermo Coria, Federico. Ci sarà da divertirsi, come al solito, a Villa Olmo. E chissà che, Klizan permettendo, si possa infrangere quell’astinenza di vittorie italiane a Como che dura dalla prima edizione del Challenger del 2006 (Simone Bolelli su Federico Luzzi).
