Nel testo (LEGGI QUI) si dice che “le attività sportive individuali all’aria aperta (a titolo esemplificativo e non
esaustivo golf, tiro con l’arco, tiro a segno, atletica, equitazione, vela, canoa, attività sportive acquatiche individuali, canottaggio, tennis, corsa, escursionismo, arrampicata sportiva, ciclismo, mountain-bike,
automobilismo, motociclismo, go-kart) possono essere consentite nell’ambito dei rispettivi impianti sportivi, centri e siti sportivi“.
I gestori di impianti sportivi, di centri sportivi e di siti sportivi dovranno però rendere non accessibili gli “spazi e servizi accessori (ad esempio, palestre, luoghi di socializzazione, bar e ristoranti, docce e spogliatoi), fatto salvo per quanto riguarda i locali di transito necessari agli accessi e i locali adibiti a servizi igienici”.
Nell’articolo 3 viene poi aggiunto che i gestori, “oltre a garantire la corretta e costante sanificazione e igienizzazione degli ambienti al chiuso e dei servizi igienici, devono assicurare il contingentamento degli ingressi, l’organizzazione di percorsi idonei e l’adozione di tutte le misure utili per assicurare il distanziamento
sociale e il divieto di assembramento (a titolo esemplificativo prenotazione online o telefonica degli spazi, turnazioni, gestione degli accessi al sito sportivo e dei percorsi degli utenti).
Il dato è tratto, tuttavia. Da domani è consentito il ritorno sui campi da tennis. Ora non rimane che affidarsi allo scrupolo dei circoli (che siamo certi non mancherà) e al rispetto delle regole da parte degli appassionati.