Arnaboldi – seguito dalle tribune dal cugino Andrea, per tanti anni il migliore comasco del circuito, fino ad arrivare al numero 153 al mondo – era partito addirittura dalle qualificazioni e per vincere il Challenger di Verona ha dovuto passare ben sette turni, segno anche di una condizione atletica notevole visto il caldo di questi giorni. Eppure, di set lungo la strada ne ha lasciato solo uno, negli ottavi di finale, contro la testa di serie numero 8, il francese Ugo Blanchet, battuto per 6-4 2-6 6-0.
Poi, per Federico Arnaboldi, un cammino trionfale culminato con la semifinale vinta per 6-2 6-1 con il tedesco Max-Hans Rehberg, e la finale di domenica sera di cui abbiamo riferito. Con questo risultato il canturino farà un balzo in avanti in classifica di un centinaio di posizioni, entrando tra i primi 250 al mondo. Ma non ci sarà riposo, perché già da oggi Arnaboldi sarà in tabellone al prestigioso Challenger di San Marino contro però la testa di serie numero 2, l’argentino Francisco Comesana che è tra i primi cento giocatori al mondo.