I cambiamenti introdotti quest’anno a livello di classifiche Atp, Wta e Itf, sono andati di pari passo con le modifiche ai tornei, soprattutto nei Challenger.

Per rendere meglio l’idea, facciamo un paragone tra quello che era il “Città di Como” e quello che sarà nella prossima estate. A cambiare è principalmente la durata del torneo, che andrà da domenica a domenica, una sola settimana di gare per portare a termine quali e main draw.

Le qualificazioni sono tuttavia molto ristrette (solo quattro nomi, due i promossi) mentre il tabellone principale aggiungerà un turno, partendo non dai sedicesimi ma dai 32esimi di finale. Inevitabilmente aumenta il numero degli iscritti al main draw, ovvero 48 rispetto ai precedenti 32.

Saranno 16 (e non più otto) le teste di serie, tutte con un bye al primo turno. Il tabellone conterà poi si cinque wild card (non più quattro) e su quattro giocatori che entreranno dalle classifiche Itf e non Atp.

Cambiano infine anche i punti. Il vincitore del Challenger di Como (che sarà un Challenger 80) avrà 80 punti, il finalista 48, i semifinalisti 29. Chi uscirà nei quarti otterrà 15 punti, chi al terzo turno 7, chi al secondo 3 mentre gli sconfitti all’esordio non avranno punti. Come pure non avranno punti Atp i vincitori delle quali.

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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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