Challenger di Verona: splendido Arnaboldi, primo titolo in carriera

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La portata del risultato la racconta il tempo. Era dal 2003, ovvero dal Challenger di Bristol addirittura sull’erba, che un comasco non vinceva un torneo di tale livello internazionale. All’epoca c’era riuscito il rovellaschese Massimo Dell’Acqua, mentre nella splendida serata di Verona a riuscirci, 21 anni dopo, è stato Federico Arnaboldi. Il canturino ci aveva già provato ad inizio luglio, impensierendo a Modena – sempre in finale – il terraiolo spagnolo Ramos-Vinolas che si era imposto al terzo set. Nulla ha invece potuto, sotto l’Arena, il lituano Vilius Gaubas battuto per 6-2 6-2.

Arnaboldi – seguito dalle tribune dal cugino Andrea, per tanti anni il migliore comasco del circuito, fino ad arrivare al numero 153 al mondo – era partito addirittura dalle qualificazioni e per vincere il Challenger di Verona ha dovuto passare ben sette turni, segno anche di una condizione atletica notevole visto il caldo di questi giorni. Eppure, di set lungo la strada ne ha lasciato solo uno, negli ottavi di finale, contro la testa di serie numero 8, il francese Ugo Blanchet, battuto per 6-4 2-6 6-0.

Poi, per Federico Arnaboldi, un cammino trionfale culminato con la semifinale vinta per 6-2 6-1 con il tedesco Max-Hans Rehberg, e la finale di domenica sera di cui abbiamo riferito. Con questo risultato il canturino farà un balzo in avanti in classifica di un centinaio di posizioni, entrando tra i primi 250 al mondo. Ma non ci sarà riposo, perché già da oggi Arnaboldi sarà in tabellone al prestigioso Challenger di San Marino contro però la testa di serie numero 2, l’argentino Francisco Comesana che è tra i primi cento giocatori al mondo.

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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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