Non è stata la prima e purtroppo non sarà l’ultima. Solo qualche mese fa era stata preceduta anche da Alessandro Giannessi, quest’anno numero 84 al mondo, e prima ancora da Stefano Napolitano. Stiamo parlando degli insulti e delle minacce social che giungono a tennisti colpevoli – agli occhi di scommettitori malati nel cervello – di aver perso un match.

Era successo a Giannessi, dicevamo, ko al Challenger di Francavilla della scorsa primavera, e pure a Napolitano che aveva ricevuto minacce di morte e che aveva presentato denuncia alla polizia postale. Ora è capitato anche alla nostra Giada Clerici. La comasca, sconfitta lunedì nell’esordio dell’Itf di Ortisei dalla russa Alina Silich, è stata presa di mira sui social con insulti e inviti a “chiamare la polizia”.

E dire che Giada non era nemmeno favorita (rientrava dopo un mese ai box per un guaio fisico), sfidava la testa di serie numero 5, e già aveva fatto molto portandola al tie break del primo set servendo due volte per intascarsi il parziale. Ma proprio questo non è andato giù agli scommettitori, alcuni dei quali avevano puntato sul primo set in favore dell’italiana.

“Non è la prima volta che mi capitano questi messaggi”, dice la Clerici. “Solo che questa volta sono stati davvero tanti, uno dietro l’altro”. La giocatrice ci ha pensato un po’, poi con coraggio ha deciso di rivelare ai suoi contatti Facebook quanto le stava accadendo. E l’ha fatto con un sorriso: “Per caso ieri ho perso? – è stato il suo commento – Tutti troppo gentili, grazie!!! #quantabellagente”, e sotto tutta la serie di insulti.

Sarebbe bello (e forse anche utile) capire quanto questo fenomeno sia ormai vasto. La sensazione è che se tutti i tennisti del circuito Pro rivelassero le minacce ricevute, ci troveremmo di fronte a numeri impressionanti. Per chiudere, ci piace usare le parole che Napolitano utilizzò su un proprio social dopo le minacce di morte: “Non provo rabbia per tutti voi, ma solo molta compassione”.

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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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